CASTELLO DI LAGOPESOLE – POTENZA – ITALIA
18 – 28 luglio 2019
Alla sua prima proposta internazionale, il premio ha riscosso un notevole successo di partecipazione collettiva: in termini di iscrizioni, con un totale di circa 400 candidature; in termini di artiste e artisti partecipanti, con un totale di 73 presenze in mostra e un totale di 120 opere esposte; in termini di pubblico, con un’affluenza totale di 100 partecipanti ai seminari e alle attività che hanno animato il luogo per 10 giorni; ma anche e soprattutto in termini di condivisione delle modalità di relazione e di fruizione culturale proposta. Le artiste e gli artisti, provenienti da ogni angolo del pianeta (Stati Uniti, Mauritius, Sudafrica, Brasile, Cina, Tunisia, Egitto, Iran, Libano, Regno Unito, Francia, Germania…), hanno naturalmente costituito una vivace comunità culturale nel Castello di Lagopesole, sconfessando con straordinaria semplicità e chiarezza l’idea che l’attrattività, l’energia e la pregnanza di un luogo possano essere legate in qualche misura alla sua centralità nelle direttrici economiche e geografiche, che anzi dimostrano chiaramente di lasciarsi sfuggire una fetta importante di ciò che vale la pena esperire, specie in quel contesto dedicato all’elaborazione dell’altro, che è l’arte.
Pensare mediterraneo
il tema del 2019
Pensare “Mediterraneo” equivale a riconoscere nella diversità un valore irrinunciabile e nella contaminazione culturale non un rischio per le identità, ma l’unico strumento per l’evoluzione degli individui e quindi della comunità. In tal senso, la matrice internazionale del format, convocando le molteplici individualità ed identità culturali, intende offrire una straordinaria opportunità di incontro, di confronto e di crescita comune nel tempo in cui dire “evoluzione” pare richiamare percorsi sempre più uniformati e stereotipati. La scelta degli spazi espositivi non è casuale e convoca gli artisti e le opere d’arte nei luoghi più cari a Federico II di Svevia. Soprannominato Stupor Mundi, l’Imperatore aveva già intuito nel Medioevo il concetto della universalità del sapere umano, capace di evolvere solo grazie al contributo di differenti saperi identitari.
Castello di Lagopesole
il contesto del 2019
Il Castello di Lagopesole è l’ultima e la più grande residenza voluta dall’imperatore Federico II di Svevia in terra di Basilicata realizzata tra il 1242 e il 1250. Una dimora di caccia e di divertimento eretta in una posizione suggestiva, in un territorio di grande importanza strategica sin dall’alto medioevo. Le sue forme squadrate, quadrangolari e simmetriche e i torrioni isolati, che richiamano i castelli bizantini d’Oriente o i leggendari castelli crociati, possiedono l’arcano potere di condurre in terre lontane e di rievocare suoni, lingue e costumi della multietnica corte federiciana. Il Castello di Lagopesole, il famoso portum Montis Vulturis del medioevo, ed è l’espressione tra le più autentiche dell’architettura federiciana. Pensando alla foresta circostante come luogo ideale dove praticare la sua amata arte della caccia con il falcone, l’Imperatore Federico II di Svevia nel 1242 iniziò i lavori di ampliamento della preesistente roccaforte normanna per trasformarla nella sua residenza estiva.