Re di Sicilia, Duca di Svevia, Re di Germania dal 1212 al 1220, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Gerusalemme, fu uomo dalle caratteristiche moderne, di straordinaria cultura ed energia, dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l’attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Fu letterato, statista, condottiero, legislatore; ma oggi è ricordato soprattutto per la mentalità libera, eclettica ed anticipatrice dei tempi.
Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale, volte ad unificare le terre e i popoli. Egli stesso fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi.
La sua Magna Curia fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica. Senza discriminazione di razza e di fede, la sua corte accolse tutti i principali uomini di cultura che in quel momento erano portatori delle teorie di maggiore avanguardia, attingendo soprattutto dalle più avanzate scuole d’Oriente.
Questi atteggiamenti condussero Federico II a circondarsi di illustri matematici come Leonardo Fibonacci e di studiosi della nascente astronomia come Michele Scoto; ed anche di musici, medici, legislatori, filosofi fra i quali gli insigni giuristi Benedetto da Isernia e Roffredo di Benevento.
La sua corte si muoveva in tutto il regno con un corteo curato ad arte a fini scenografi per muovere lo stupore, animare i fedelissimi ed incutere soggezione ai nemici.