Mediterranean art prize è il premio biennale ideato da Porta Cœli Foundation con lo scopo di produrre sollecitazioni sistematiche nell’arte del tempo presente. Map3 intende predisporre il contesto per favorire relazioni fruttuose con quelle specificità territoriali e sociali che fanno dell’Italia un luogo ricco di esperienzialità essenziali alla creazione artistica contemporanea. Per Porta Cœli Foundation il premio è anche un’importantissima occasione di indagine e di relazione con contesti artistici internazionali anche tra i più remoti e inediti: ogni edizione è per la Fondazione e per gli artisti che vi partecipano, oltre che per il territorio e per i partner internazionali collegati, un arricchimento vertiginoso e insostituibile delle possibilità di agire nel contemporaneo.

Mediterranean art prize si propone quale primo appuntamento biennale internazionale in Basilicata, itinerante in luoghi di alto pregio e declinato in contesti geografici storicamente vocati all’integrazione culturale, in un’area baricentrica nel Mediterraneo dove dominazioni, incontri e scontri tra i popoli hanno prodotto una straordinaria mescola che emerge e si rivela nelle forme urbane, nel lessico, nella gastronomia, fin dentro le strutture sociali e simboliche impiegate dalle popolazioni per produrre un’immagine mentale del mondo. Il Mediterraneo diviene quindi la rappresentazione concettuale di una frontiera che non è una linea ma uno spazio, non il luogo di un affronto tra voci contrapposte ma il luogo di una conversazione plurale, uno spazio su cui i popoli si affacciano alla ricerca di reciproci rapporti osmotici, di proiezione e aspirazione. È questa l’immagine che ispira Mediterranean art prize.

Pensiero fondante del premio è quindi la concezione multiculturale e sincretica di Federico II di Svevia, che in Basilicata ha lasciato numerosi castelli e presidi territoriali e che da qui ha governato il suo impero attraverso la promulgazione delle Costituzioni di Melfi (Potenza), il più significativo dei codici del diritto nel Medioevo. Soprannominato Stupor mundi (Meraviglia del mondo), l’Imperatore aveva intuito e promosso il concetto dell’universalità del sapere umano, e fu il padre spirituale di un’idea di Europa diversa, con il suo centro nel Mediterraneo, che trovava alta rappresentazione di sé in un’architettura capace di fondere il mondo arabo e quello del nord Europa, la consistenza romanica con la dematerializzazione dei mosaici di Bisanzio.

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