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Legami, 2021

Legami, 2021
tecnica mista
cm 230 × 40 × 20
courtesy Azienda agricola M. di Trama

premio / eco del Mediterraneo

Forme musicali e ambigue, materiali fuori dal tempo ma irrimediabilmente impregnati dei colori delle terre del Mediterraneo. Il concetto portante del suo lavoro è radicato nella natura e nel paesaggio, con memorie ancestrali e archetipiche. La sua ricerca di un’essenza è condotta da una parte attraverso l’astrazione intellettuale della forma e dall’altra attraverso la radicalità dell’esperienza con i materiali più elementari. 

Martino Antocchi, 1987, è ceramista, scultore e incisore e ha il suo atelier a Cori, provincia di Latina. Ha frequentato la Scuola di alta specializzazione d’arte della medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il concetto portante del suo lavoro è radicato nella natura e nel paesaggio, con memorie ancestrali e archetipiche. La sua ricerca di un’essenza è condotta da una parte attraverso l’astrazione intellettuale della forma e dall’altra attraverso la radicalità dell’esperienza con i materiali più elementari. L’argilla locale, nello specifico, è quella che più di tutte, per la sua capacità di conservare il segno, può essere testimone dell’agire dell’uomo che tramuta l’ambiente naturale in paesaggio. Vede la sua partecipazione al premio come una specie di “ritorno” rituale alle sue origini arbëreshë, proprio dal territorio del Vulture, da cui provenivano i suoi nonni.